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Daniel Rozenek incontra La Piazzetta 4.0: rischi e pericoli dei social network

L’esperto italo-israeliano di cybersecurity ha illustrato tutti i potenziali rischi dei più famosi social network e i metodi per evitare spiacevoli inconvenienti in rete grazie all’intervista di Gina Tedeschi


Internet e i social network ormai sono diventati il nostro pane quotidiano, non possiamo, o meglio, non vogliamo più farne a meno. Queste piattaforme però possono celare pericoli e comportare rischi importanti per i nostri dati e quelli delle persone con le quali condividiamo la nostra vita. Primi fra tutti i bambini, sempre più immersi nel mondo digitale, con la possibilità di rimanere incastrati nella grandissima rete informatica. Questi sono stati i punti chiave della diretta Instagram tenutasi ieri sera alle 19:30 sul profilo de La Piazzetta 4.0, megafono di questioni e argomenti sociali e “social”. Ha partecipato in qualità di esperto di sicurezza informatica il titolare italo-israeliano di Tekapp, azienda modenese che opera in tutta l'Emilia-Romagna e specializzata sulla innovativa cybersecurity israeliana per le aziende, Daniel Rozenek.

L’intervista è stata condotta da Gina Tedeschi, consulente aziendale specializzata in marketing strategico e operativo, la quale ha da subito voluto chiarire con Daniel alcune questioni legate all’uso e soprattutto all’abuso dei social network più famosi (Facebook, Instagram, Whatsapp e il tanto contestato TikTok) così come la loro sicurezza in termini di condivisione dei dati e dei contenuti degli utenti.


“Cosa succederà ai nostri dati e alla nostra privacy il prossimo 8 febbraio in riferimento alle nuove normative di Whatsapp? Dobbiamo aver paura che le nostre chat possano essere lette da qualcun altro?”


“Non succederà nulla al momento per due grandi motivi: prima di tutto la data è stata posticipata di 3 mesi per adattarsi alle norme europee in materia di GDPR e privacy, secondariamente è stato registrato un repentino cambio di rotta da parte degli utenti del colosso della messaggistica istantanea, che preoccupati per l’integrazione di queste nuove norme ha optato per altre app simili. Concretamente parlando, nonostante la crittografia end-to-end e altre garanzie di protezione dei dati, dovremmo essere noi i primi a non servire su un piatto d’argento i nostri dati a queste piattaforme social.”


“Da esperto del settore, quanto sono sicuri questi social e in che modo possono essere utilizzati in modo più consapevole da chi possiede un account?”


“Dal punto di vista tecnologico, nel mondo della cybersecurity esiste una condizione secondo cui tutto può essere violabile, non esiste una sicurezza al 100%, quindi tutte queste applicazioni sono vulnerabili. Sta a noi decidere come utilizzarle e cosa condividere.”


“Volendo sintetizzare in macro aree, quali sono i principali rischi ai quali è esposto un assiduo utilizzatore dei social network?”


“In realtà possiamo dire che esiste un unico grande rischio: il danneggiamento della propria reputazione. Già nel mondo della cybersecurity l’attuale finalità di un attacco informatico è totalmente cambiata, gli hacker non sono più interessati ai dati in quanto tali bensì il loro principale obiettivo è quello di danneggiare la reputazione delle aziende rendendo pubblici gli stessi dati. Lo stesso vale per i social network, soprattutto se si pensa che molti utenti non sono realmente informati sui rischi che possono correre e sull’uso idoneo di queste piattaforme.”


“Altro argomento scottante che riguarda i social sono gli utenti minorenni, pensiamo ad esempio a quanto accaduto poco tempo fa in Sud Italia. Come è possibile che queste piattaforme non abbiano delle barriere di ingresso? C’è qualcosa che si può fare al riguardo?”


“Ti stupirai, ma dal 9 febbraio TikTok inserirà nei propri codici una regola secondo cui verrà effettuato un controllo molto più accurato sulla registrazione dei nuovi account. A mio avviso il limite di età per gli utenti è ancora troppo basso (13 anni), comunque questo cambio di regole fa capire che anche gli stessi sviluppatori si stanno rendendo conto di alcuni problemi relativi al modo in cui vengono usate le loro applicazioni. Tuttavia, TikTok utilizzerà il machine learning come strumento di riconoscimento dell’effettiva età dell’iscritto, questo però comporta un ulteriore problema per quanto concerne la gestione dei dati raccolti tramite il riconoscimento facciale.

Internet è nato con l’intento di permettere la libertà di pensiero e di parola, allo stesso tempo i social network rappresentano un’enorme evoluzione tecnologica perché hanno accorciato le distanze ma di fatto si fondano sugli stessi principi, l’assenza di limiti alla libertà di parola però non sempre è qualcosa di positivo.”


“Parlando di sicurezza per quanto riguarda la mera navigazione online, come posso capire se un sito in cui sto entrando è realmente sicuro o invece può celare qualche rischio, sia per gli adulti che per i bambini?”


“A questa domanda voglio risponderti da genitore, quale sono. Al netto della tecnologia a nostra disposizione, il concetto su cui ci dobbiamo soffermare è il controllo vero e proprio, bisogna dialogare con i propri figli, formarli sui possibili rischi e dare loro le corrette informazioni durante il primo approccio alla navigazione. Esistono tuttavia degli strumenti utili al monitoraggio, come Keepers, un’applicazione di origine israeliana che lascia la giusta privacy al bambino, attivandosi solamente qualora il rischio sia veramente reale grazie all’intelligenza artificiale. Bisogna in ogni caso imparare ad educare i bambini per proteggerli da tutti i rischi.”


“Perché le tecnologie israeliane sono così sicure? Cosa prevede questo protocollo di sicurezza?”


“Tutto nasce dalla concezione militare israeliana: la leva è obbligatoria per tutti, maschi e femmine a 18 anni vengono proiettati nel mondo dell’esercito, un panorama ricco di innovazione tecnologica incentrata sulla protezione. Questo dà la possibilità di accumulare una notevole esperienza, utilizzata poi negli anni successivi durante il percorso universitario e quindi lavorativo.”


“Concludendo, da esperto e da genitore, cosa consigli ai più grandi e ai più giovani affinché l’utilizzo dei social sia un’attività positiva e non un’esperienza altamente pericolosa?”


“Formazione, per i grandi e per i piccoli. Abbiamo in mano uno strumento, il social, che è qualcosa di meraviglioso se usato con le dovute accortezze. Un’idea potrebbe essere coinvolgere gli stessi influencer, figure che i bambini e i ragazzi ascoltano molto, oppure le istituzioni scolastiche, le quali potrebbero dedicare qualche ora alla formazione sull’uso corretto di internet. Un dato preoccupante è quello del cyberbullismo: secondo un’indagine di skuola.net su 10mila studenti vittime di cyberbullismo l’11% ha tentato il suicidio e il 50% pratica autolesionismo. Invece per quanto riguarda il rapporto genitore-figlio, il primo consiglio che mi sento di dare è di spegnere i dispositivi, ogni tanto un po’ di respiro è d’obbligo. In seconda battuta deve essere il genitore in primis ad imparare ad usare lo strumento per permettere al figlio di usarlo in sicurezza, quali sono le sue potenzialità e le relative vulnerabilità, sempre prestando la massima attenzione.”


È possibile visualizzare l’intervista integrale di Daniel Rozenek in materia di sicurezza informatica dei social network e più in generale di internet sull’IG TV de La Piazzetta 4.0.




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