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Lorenzo Melioli è il nuovo presidente di Agriturist Reggio Emilia

Il sogno del neopresidente? Creare rete per valorizzare al meglio le eccellenze territoriali


A cura di Laura Saracino


Lo scorso maggio, la redazione di Tg Imprese è andata a Reggio Emilia, all’Agriturismo Il Bove, per registrare una puntata del podcast “Dillo al Tg” con protagonista l’imprenditore Lorenzo Melioli. Parlando ai nostri microfoni dei progetti estivi, il padrone di casa ha espresso più volte la necessità di creare un sistema di collaborazione e di integrazione tra le realtà della provincia e dell’Appennino, per riuscire a sfruttare il massimo potenziale culturale, turistico ed enogastronomico delle diverse strutture. Nel frattempo, Lorenzo è diventato il nuovo presidente di Agriturist Reggio Emilia, è “l’unione fa la forza” sembra essere diventato il motto del suo mandato: “Quello che io ritengo debba essere fatto, nel settore agrituristico in generale ma a maggior ragione nel nostro territorio, è fare rete, cioè organizzarsi per collaborare, non essere solamente identità isolate ma nello stesso tempo creare una costellazione di iniziative comuni, per aumentare i servizi indirizzati al cliente e la capacità di innovazione”.


Forte dell’esperienza da ex presidente di Confagricultura e dell’amore per il suo territorio, Lorenzo Melioli è pronto a metterle a servizio di Agriturist per i prossimi quattro anni. Agriturist, Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio, è la sezione di Confagricoltura sorta a promozione e tutela degli agriturismi e alla cultura enogastronomica regionale e organizzata su base regionale e provinciale attraverso gruppi associati di aziende agrituristiche, che si confrontano su tutto ciò che riguarda il mondo dell’agriturismo dal punto di vista funzionale, adempimenti e opportunità. “Ogni comune e ogni regione hanno delle peculiarità diverse, e vari modi di fare accoglienza. Oltre alle differenze nazionali, anche qui in Emilia-Romagna abbiamo prodotti e risorse diverse a seconda delle zone. In Romagna ci sono le pesche e le colline, a Reggio Emilia abbiamo il latte, le montagne, il Lambrusco. Io ho assunto l'incarico di responsabile di Agriturist Reggio Emilia dopo Paolo Zoboli, che per anni ha lavorato benissimo nel suo ruolo. Ogni presidenza ha i dei sogni, delle aspettative e delle volontà di lavorare in un certo modo, per me è fondamentale creare un sistema forte di collaborazione organizzata”, spiega l’imprenditore.


Le parole e i progetti di Lorenzo Melioli derivano dalla conoscenza dei luoghi e delle realtà vicine di casa all’Agriturismo Il Bove: “Nelle nostre montagne gli agriturismi sono spesso a poche decine di chilometri di distanza. Perché per esempio non organizzare una gita in mountain bike con partenza da un agriturismo, arrivo e pernottamento nel secondo, e ritorno il giorno dopo? Questo è fare rete, creare un sistema interconnesso di agriturismi che va dal Po alle montagne, in grado di offrire varie opportunità anche di svago, dalla canoa alla mountain bike. E poi visite guidate in cantine, caseifici, creare pacchetti con attività che abbiamo visto essere estremamente popolari tra la clientela straniera. Le possibilità sono infinite, occorre solo impegnarsi per collaborare ed essere costanti nel concretizzare i progetti”.


Gli agriturismi sono mondi in miniatura, dove i prodotti tipici si assaporano proprio nei luoghi in cui nascono e tutta la cornice naturale e tipicamente regionale offre un’esperienza completa dei luoghi. “Quel turista che passa da Reggio Emilia ha la possibilità, all'interno delle nostre strutture, di vivere per qualche giorno la piena emilianità del territorio. Gli agriturismi sono il biglietto da visita del territorio, rendono viva una terra agli occhi di chi non la conosce, ecco perché bisogna fare in modo che siano sempre al meglio delle proprie possibilità. Sono gli avamposti della cultura locale, gli osservatori per la gestione e la tutela del territorio provinciale. Con i nostri frutteti, le nostre stalle, le nostre colline, abbiamo un valore aggiunte che ci permette di andare oltre la realtà del ristorante, e abbiamo davvero tante storie da raccontare”.

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